La chirurgia del Legamento Crociato Anteriore del Ginocchio. Parla il Prof. Stefano Zaffagnini.
Eccellenza in ortopedia, nonostante la pandemia.
Va bene, siamo in un periodo difficile, disastroso per certi aspetti, però bisogna anche dire che la ricerca non si è fermata, anzi, devo dire, che nell'anno della pandemia, il mio reparto in particolare ha prodotto forse più di 70 lavori, pubblicati su riviste indicizzate e con impact factor. Tant'è che sono risultato essere a tutt'oggi, in quest'anno, il quinto produttore scientifico, a livello mondiale, di articoli sulla ricostruzione del crociato anteriore, che è uno degli interventi più eseguiti in Italia negli sportivi.
Io faccio parte della società che racchiude tutti gli esperti mondiali della chirurgia di questo legamento, che si chiama A.C.L. Study Group. E in più c'è la necessità negli ultimi anni di correggere quello che forse era uno degli aspetti non ben analizzati nel passato. Quando noi rompiamo un crociato non abbiamo solo una rottura del crociato stesso, bensì si possono avere delle lesioni anche a livello capsulare, che vanno ad aumentare la lassità rotazionale di questo ginocchio. Si è visto, analizzando i nostri risultati, come una semplice ricostruzione del pivot centrale, che è il crociato anteriore, non correggeva e non riusciva a controllare bene quelle che erano le instabilità rotatorie che venivano a essere create dalla lesione del crociato anteriore.
E così, negli ultimi 10 anni, c'è stata una nuova riscoperta di quello che noi facciamo da 20 anni, che è una ricostruzione del crociato anteriore, associata all'aggiunta di una plastica laterale che permette di avere un migliore controllo della rotazione. Noi siamo stati forse quelli che adesso hanno più follow-up per questo tipo di metodica, perché noi è una tecnica che facciamo da parecchio, dal 1993. Al momento siamo quelli che abbiamo i risultati con più lungo follow-up, abbiamo pubblicato un lavoro con un follow-up a 24 anni in questa metodica e abbiamo fatto tutti gli studi di laboratorio, e degli studi in vivo usando il navigatore, che hanno permesso di vedere come questo tipo di metodica che associa una plastica esterna alla ricostruzione del crociato anteriore, permette di avere un maggiore controllo delle instabilità rotatorie del ginocchio. E in questo mi ha aiutato anche la possibilità di usare il navigatore, che è un sistema diciamo di chirurgia computer assistita. Io ho fatto la chirurgia computer assistita dal 2000 e devo dire che sono uno dei pionieri, e forse uno di quelli che ha inventato la chirurgia computer assistita sul crociato anteriore.
Quindi è per me un motivo di vanto poter avere degli studi e a tutt'ora, ancora, faccio studi utilizzando il navigatore, perché questo sistema ci permette di avere delle informazioni e dei dati intraoperatori, che permettono poi di avere delle ricadute a livello di tecnica chirurgica e di risultato clinico per il paziente. Sicuramente questo è un grosso passo in avanti, che consente ai giocatori di avere un ritorno allo sport più sicuro, con minori rischi di avere delle ri-rotture, e con una ripresa dell'attività sportiva in tempi diciamo abbastanza contenuti.