Professor Maurilio Marcacci - il mio rapporto con la ricerca medica

Con questo nuovo direttore, che era molto molto bravo, molto capace, umanamente una persona di grande grande livello, sia tecnico, sia di insegnamento, sia anche di strategia della gestione del paziente e del medico, ho cominciato a lavorare a Pisa all'università e poi Marchetti si è trasferito al Rizzoli. A Pisa ho continuato a fare un po' di ricerca in collaborazione con gli ingegneri dell'università. E a Bologna si era creata l'apertura dei nuovi laboratori, per cui io sono andato a Bologna sia per fare il chirurgo sia perché Marchetti mi aveva affidato, diciamo, questo progetto. Il Rizzoli aveva acquisito un grande spazio, ogni direttore di clinica, che erano tre, aveva il suo laboratorio, e il laboratorio del professor Marchetti venne affidato a me. Non c'era niente, non c'era più nulla, c'erano i muri, grande spazio, quindi necessità di trovare una ideale collocazione di ricerca, un argomento di ricerca, dei collaboratori che facessero la ricerca, delle strutture per fare ricerca, e dei laboratori. Iniziai a creare questo laboratorio che si occupava inizialmente fondamentalmente di biomeccanica, biomeccanica applicata e con il gruppo di Pisa realizzammo, fra le altre cose, il primo robot chirurgico per la chirurgia delle protesi di ginocchio nel mondo. Tanti anni fa questo, trent'anni fa. E quindi questo laboratorio poi è cresciuto molto nel tempo, ed è diventato un laboratorio importante, con una grossa produzione scientifica, che poi è la produzione scientifica che ho mandato avanti io, e poi alla biomeccanica si è aggiunta la medicina rigenerativa, poi le ricerche nella nanomedicina, le innovazioni tecnologiche, è diventato un centro importante che adesso che non ci sono più, continua ad andare avanti per la sua strada.